La Terapia Estetica delle Teleangiectasie
La Terapia Estetica delle Teleangiectasie (o capillari).
Le teleangiectasie, dette anche capillari, e le varici reticolari sono disturbi vascolari che costituiscono uno dei problemi estetici in generale più diffusi nella popolazione.
A volte possono accompagnarsi ad un quadro sintomatologico (gambe gonfie e pesanti, crampi, sindrome delle gambe senza riposo..) rientrano appieno nel disordine o malattia flebologica che per sua natura è ereditaria, cronica e ingravescente.
Sono in pratica patologia ed inestetismo e il trattamento mirato richiede prima di tutto una diagnosi precisa ed una classificazione che deve essere completa ed allargata allo studio del fototipo e della situazione metabolica ed ormonale della paziente.
Esistono 6 grandi gruppi di teleangiectasie:1. Teleangiectasie da reflusso, 2. T da iperafflusso 3.T da difficoltà di deflusso 4. T da angiodisplasie 5.T da sindromi cellulitiche 6. T iatrogene.
Ad oggi i migliori risultati si hanno mediante un approccio intergrato, utilizzando tutti i mezzi più moderni a disposizione.
In questo studio si effettua un trattamento misto di SCLEROTERAPIA (con mousse e/o liquidi) e LASER.
Il trattamento base di qualunque sindrome teleangiectasica rimane la terapia sclerosante.
Ci sono però casi come il matting, le pigmentazioni, le teleangiectasie rosse su pelle chiara (fototipo 1-2) che rispondono benissimo al trattamento con luce pulsata o LASER A DIODO (in questo studio si utilizza laser a diodo a 800 nm).
La metodica LASER è assolutamente necessaria per il trattamento di couperose, angiomi piani e per i capillari in persone con pelle chiara.
Altre volte per le Teleangiectasie più scure (BLU) delle gambe il LASER può essere utilizzato alternativamente o in associazione alla scleroterapia.
Risulta quindi chiaro come il trattamento delle teleangiectasie richieda, dopo una precisa diagnosi e classificazione , richieda l’utilizzo e la integrazione di varie metodiche finalizzate allo scopo clinico ed estetico.
Le teleangiectasie scompaiono poco a poco, nell’arco di 3-6 mesi, nel corso dei quali piò essere necessaria qualche sclerosi di richiamo.
La scleroterapia dei capillari o MICROSCLEROSI, consiste nella iniezione all’interno dei capillari di un farmaco sclerosante che ha lo scopo di provocare l’infiammazione del piccolo vaso e quindi la sua chiusura o riduzione di calibro. Viene effettuata in sedute a intervalli di due o tre settimane e prevede l’esecuzione di numerose iniezioni in più punti dell’arto inferiore. Le iniezioni possono essere fastidiose, raramente dolorose. Il numero delle sedute dipende dalla diffusione dei capillari, dalla sensibilità del paziente al farmaco sclerosante, e dal tipo di risultato atteso dal paziente (percentuale di capillari che si desidera eliminare).
Si tratta di una cura palliativa che mira ad eliminare i capillari presenti ma non può impedire la formazione futura di nuovi capillari.
Per mantenere un buon risultato a distanza si consiglia di eseguire annualmente 1-2 sedute di completamento.
Vi è una notevole variabilità di risposta al farmaco sclerosante da persona a persona e pure una variabilità di eventi, spesso imprevedibili, quali la tendenza di alcune pelli di formare macchie o nuovi capillari.
Per questi motivi, anche utilizzando una tecnica corretta, non si può escludere che si manifesti saltuariamente un risultato estetico non soddisfacente.
Il trattamento LASER determina un danno termico sulle strutture vascolari ( e non chimico come per le microsclerosi). Dopo il trattamento la cute rimane arrossata più o meno intensamente per 1-5 giorni. Si possono formare vescicole o crosticine (che non vanno assolutamente grattate o staccate) e a volte è necessario anche un mese prima che passino da sole. In questo periodo è necessario evitare l’esposizione solare e si consiglia di applicare (nei giorni successivi al trattamento) topici emollienti e creme schermanti solari nel caso di zone fotoesposte.
Si consiglia di evitare alcuni trattamenti locali delle gambe quali massaggi, cerette a caldo, esposizione agli ultravioletti, e l’utilizzo della pillola, in quanto possono vanificare o rendere più casuali i risultati della microsclerosi e/o del LASER.
E’importante ricordare che non è vero che i capillari una volta trattati ritornano. E’ possibile che ne sopraggiungano altri, che comunque si sarebbero formati indipendetemente dal trattamento effettuato (eccetto le cosidette teleangiectasie iatrogene post-operatorie o post-scleroterapiche, comunque rare).
Per mantenere quindi sotto controllo il problema possono essere necessarie nel corso del tempo delle sedute di richiamo.
La “cellulite”(panniculopatia edematofibrosclerotica) è di frequente riscontro nel contesto della malattia varicosa, e spesso è responsabile di insorgenza di varici recidive specie di tipo capillare. La sua cura ha un solo obiettivo estetico, ma rappresenta uno dei trattamenti di prevenzione dell’insorgenza di nuove varici di tipo capillare. Risulati più duraturi si ottengono trattando anche il problema “cellulite” prima o dopo (a seconda dei casi) aver risolto il problema vascolare. Vi sono varie metodiche di trattamento quali mesoterapia, carbossiterapia e/o trattamenti specifici.